L’idea di chiamarci “NaturalMente Contadini”, ha lo scopo importantissimo, di richiamare il connubio tra territorio (natura) e l’uomo (mente). Il progetto infatti, accomuna un gruppo di ragazzi convinti che fare agricoltura moderna non sia e non debba essere consumo del territorio ma al contrario significa creare un insieme di legami:
legame tra “agricoltura e territorio” attraverso una produzione ecosostenibile;
legame tra “coltivatore e consumatore” sostenendo come modello di crescita la filiera corta.
Ideatori del progetto sono:
Carmelo, cultura economica e ideatore del progetto, decide di scommettere le proprie energie e capacità intellettuali in un agrumeto ereditato dal padre, e proiettarlo verso un modello di sviluppo agricolo sostenibile e moderno.
Francesco, informatico e anima sapiente e innovativa del gruppo, è il cosiddetto “contadino digitale” in quanto ha il compito di seguire la parte web del progetto, che poi costituisce la piattaforma principale di incontro tra NaturalMente Contadini e i propri utenti.
Infine c’è Orazio, l’anima giovane, colui che mette il proprio entusiasmo all’interno del gruppo, si occupa delle fasi produttive dell’aranceto.
Oggi più che mai siamo convinti che il mito secondo cui per fare agricoltura servano solo braccia forti debba essere sfatato. Vi è la necessità di introdurre nuovi equilibri in cui la custodia ed il rispetto per le risorse della natura assumano una rilevanza totale.
“L’uomo è infinitamente piccolo di fronte alla Natura, ma infinitamente grande se accetta di farne parte.”
(Blaise Pascal: Filosofo matematico)
Come è iniziata la nostra avventura
Nel 2010 io (Carmelo) eredito da mio padre un piccolo agrumeto; da lì il legame alle mie origini trasmesse ancor di più da quell ’agrumeto, insieme alla passione per la coltivazione della terra hanno posto in me la decisione di continuare a coltivarlo insieme ad Orazio.
Le logiche commerciali “del prendere o lasciare” imposte dalla Grande Distribuzione a me però non stavano bene, e quindi decisi di proiettare il mio agrumeto verso un modello di sviluppo agricolo svincolato da queste logiche, ma fatto invece di “legame” con il territorio di appartenenza, di “connubio” tra prodotto e luogo di coltivazione, di “relazioni” con i consumatori finali al fine di farli sentire parte viva del nostro modo di fare agricoltura. In seguito si è inserito anche Francesco, e da lì tutti e tre abbiamo dato vita al progetto “NaturalMente Contadini”.
Il nostro lavoro vuole aprire le porte ad un concetto nuovo di fare agricoltura, dove non è necessario solo avere un buon prodotto ma è necessario soprattutto saperlo comunicare come elemento intrinseco di un territorio di appartenenza. Per far ciò secondo noi è necessario instaurare un legame, un contatto umano con i consumatori, per questo l’idea di adottare la filiera corta come mezzo di trasparenza della qualità e di fiducia tra chi produce e chi consuma.
Noi, grazie alla parte web e social media del nostro progetto, miriamo a ridurre proprio queste distanze favorendo l’incontro tra persone anche territorialmente distanti, attribuendo alla piattaforma Internet la funzione di punto di contatto per tessere la nostra rete di rapporti con i consumatori; abbiamo detto il primo ma non l’unico, perché niente potrà sostituire il piacere di andare ad incontrare i nostri nuovi amici quando il tempo ce lo permetterà.
Un vecchio detto contadino dice “u beni veni da chiana!” ossia: ogni bene viene dalla terra!
Beh io aggiungerei “a patto che la terra venga rispettata e preservata!”, ed è su ciò che si basa la nostra idea di fare agricoltura.
Il nostro giardino
Il nostro aranceto è immerso all’interno del comprensorio del fiume Simeto, precisamente in contrada Sferro, una vallata tra il territorio di Paterno’ e quello di Centuripe non contaminata da insediamenti industriali e che costituisce un vero e proprio piccolo “paradiso arancicolo” dove è possibile ritrovare alcuni degli aranceti più antichi di Paternò. Distante una manciata di km dal mare, è possibile mirare la fonte principale che dà quel colore rosso vivo ai nostri frutti, l’Etna. Mare, sole e montagna, elementi che tutti insieme in un unico territorio lo rendono una delle zone peculiari della Sicilia sia dal punto di vista agricolo che turistico e per questo merita di essere amato da chi, come noi, questo territorio lo vive.L’agrumeto, impiantato dalla nostra famiglia negli anni ’60 con la prima forma di tarocco (varietà principe dell’arancia rossa di Sicilia ma che oggi presenta molti cloni), viene condotto con le stesse tecniche antiche di allora al fine di ricercare quel contatto diretto con il terreno e le piante in particolare. Da qualche anno abbiamo deciso di rinunciare all’uso di prodotti chimici intensivi per la fertilizzazione e veleni per la disinfestazione, affidandoci invece a concimi di origine organica e minerale, nonché all’impiego di insetti antagonisti dei principali parassiti degli agrumi… la natura poi fa la restante parte!